Research

Il Dr. Puliatti ha svolto ricerca in diversi campi. Due sono i principali filoni di ricerca seguiti: la tecnologia applicata alla disciplina urologica e l’insegnamento della chirurgia mininvasiva e robot-assistita.

La tecnologia applicata alla disciplina urologica

In particolare in questo campo il Dr. Puliatti ha svolto ricerca fin dal 2017, sotto la guida del prof. Bianchi, nell’implementazione in campo urologico del microscopio confocale per la diagnosi istologica in real-time delle patologie oncologiche. Questa macchina disponibile presso l’azienda ospedaliero-universitaria di Modena permette una analisi digitale dei campioni prelevati durante le procedure chirurgiche che possono essere analizzati in tempo reale e refertati con una concordanza elevatissima con l’esame istologico definitivo ottenuto con tecnica standard. Inoltre molta della ricerca svolta in campo tecnologico dal Dr. Puliatti è in ambito di chirurgia robotica, con attenzione ai nuovi robot comparsi sul mercato per lo svolgimento delle procedure urologiche robot-assistite, ma anche all’introduzione di tecniche innovative volte al miglioramento degli outcomes ottenuti in corso di prostatectomia radicale robot-assistita (RARP o RALP), nefrectomia parziale robot-assistita (RAPN), cistectomia radicale robot-assistita (RARC), linfadenectomia (LAD o PLND robot-assistita).

L'insegnamento della chirurgia mininvasiva e robot-assistita

Negli anni trascorsi in Belgio come Medical Director di Orsi Academy il Dr. Puliatti ha cooperato con il Prof. Alexandre Mottrie e il prof. Anthony Gallagher nello sviluppo e nella implementazione del training e in particolare della Proficiency-based progression (PBP) methodology. Questa metodologia è basata sulla trasparenza, equità ed efficacia, e garantisce al paziente che il chirurgo che abbia ottenuto la certificazione alla fine del percorso di training sia davvero pronto allo svolgimento della specifica procedura. Questo metodo ha dimostrato, in studi clinici prospettici, randomizzati e controllati, di essere il 60% circa più efficace nel ridurre errori procedurali rispetto al metodo standard di training.

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